Dagli ultimi dati raccolti, il bullismo risulta essere un problema sempre più frequente nei bambini e nei ragazzi. Spesso i genitori si trovano spiazzati e non hanno gli strumenti necessari per affrontare la situazione. Questi sono alcuni utili consigli che un genitore può seguire e se il figlio o la figlia è vittima di bullismo o teme che si possa presentare una situazione del genere.
Rafforzare l’autostima
Chi è vittima di bullismo presenta un livello di autostima piuttosto basso che andrebbe quindi rafforzato.ci sono tanti piccoli gesti e attenzioni quotidiane che un genitore può avere per rafforzare l’autostima iniziando, per esempio, da frasi di incoraggiamento.
Trascorrere del tempo di qualità in famiglia
Trascorrere del tempo libero in famiglia di qualità significa svolgere attività tutti insieme preferibilmente all’aperto. Può sembrare una cosa poco utile ma in realtà aiuta a rafforzare l’autostima e l’autonomia.
Creare occasioni per stringere amicizie
Io bambini e i ragazzi che sono vittima di bullismo possono iniziare a isolarsi convinti di non avere più amici. Invece, bisogna creare occasioni per stare con ragazzi della stessa età.si può passare del tempo con bambini che frequentano un’altra scuola. Anche iscriversi a uno sport di squadra e torna utile. Magari si può invitare un amico a casa per fare i compiti.
Parlare in modo sincero in casa
I genitori spesso sono convinti che alcuni argomenti come i disturbi alimentari e i suicidi tra gli adolescenti devono essere taciuti. In realtà, è esattamente l’opposto e i genitori dovrebbero parlare in modo aperto e sincero di certi argomenti. Sfortunatamente, può di essere difficile trovare le parole giuste e allora aiuta rivolgersi a uno psicologo a Roma.
Vedere uno psicologo
Purtroppo, per i bambini ma soprattutto gli adolescenti può essere difficile gestire le emozioni che derivano da un problema di bullismo. Come genitori, potresti trovare di enorme aiuto una terapia familiare da un bravo psicologo a Roma che aiuta a gestire meglio le emozioni e avere una comunicazione corretta con i figli che si trovano in un’età notoriamente difficile.